Legnano
Stroria di Lazzaretti
Sulle origini della Legnano esistono versioni diverse. La nascita, comunque, è in genere posta nel 1902. In quell'anno la Franco Tosi di Legnano inizia a vendere le biciclette Wolseley (poi Wolsit) mentre Emilio Bozzi a Milano produce le bici Aurora. Verso la fine del decennio le due ditte iniziano a collaborare. Un ruolo deve aver giocato anche Vittorio Rossi, che nel 1910 risulta il concessionario del marchio Legnano (assieme a Wolsit, Aura, Orio, Wola). Secondo alcuni, proprio Rossi sarebbe il primo fondatore della Legnano.
Dagli anni venti, comunque, la gestione è nelle mani di Emilio Bozzi, che possedeva già il marchio Frejus. E' in questo periodo che la Legnano si fa conoscere: i grandi successi nelle corse iniziano con l'arrivo di Alfredo Binda nel 1924; il settore corse è diretto da Eberardo Pavesi.
Il simbolo della Legnano riprodotto nello stemma del tubo sterzo è il condottiero Alberto da Giussano, eroe della battaglia di Legnano del 1176.
Poi, il nome Legnano resterà legato all'omino di ferro: Gino Bartali. Bartali, che era stato ingaggiato dalla Frejus, arriva alla Legnano – che in quel periodo aveva come capitano Learco Guerra - nel 1936. Anche Fausto Coppi inizia la carriera da professionista nella Legnano, come gregario di Bartali, nel 1940. Forse la Legnano è il marchio con il maggior numero di successi nelle gare ciclistiche: tra questi, sette titoli mondiali, due Tour de France, quindici Giri d'Italia.
La Legnano, che negli anni quaranta e cinquanta era stata la più accanita concorrente della Bianchi. Bartali è l’alfiere più conosciuto della Legnano, ma successivamente Ercole Baldini vinse con i colori della Legnano l'oro olimpico a Melbourne e conquistò ill record dell'ora nel 1956. Baldini si aggiudicò, durante la militanza nella Legnano, anche il Giro d'Italia 1958 e il campionato del mondo su strada 1958 per professionisti ed altre numerose corse fino al 1965.
Negli anni settanta viene acquisita in parte dalla Bianchi, dopo che Emilio Bozzi viene ucciso da terroristi delle Brigate Rosse. Nel 1987 l’azienda viene ceduta del tutto alla Bianchi. L’ultimo grande successo della Legnano fu con Maurizio Fondriest quando diventò Campione del mondo nel 1988 in Belgio.
Recentemente la famiglia Bozzi ha però riacquistato il marchio dalla Bianchi.
Una caratteristica delle Legnano storiche (dal 1926, con il modello 54) è la posizione del bullone stringi tubo della sella: posto davanti al reggisella e sotto il tubo orizzontale del telaio (nell’angolo formato da tubo orizzontale e tubo piantone).
Il primo colore è il bleu Legnano, usato sino al 1936. Poi il classico colore Legnano diventò il verde oliva, che caratterizza ogni Legnano cosi intenso e bello, quanto difficile da replicare nella corretta tonalità. Le Legnano sono biciclette molto ricercate, per tutta la storia che i grandi campioni hanno scritto con questo marchio.
Different versions exist on the origins of Legnano. The birth, however, is generally set in 1902. In that year Franco Tosi from Legnano starts selling Wolseley (later Wolsit) bicycles while Emilio Bozzi in Milan produces Aurora bikes. Towards the end of the decade the two companies began to collaborate. A role must also have played Vittorio Rossi, who in 1910 was the dealer of the Legnano brand (together with Wolsit, Aura, Orio, Wola). According to some, Rossi himself would be the first founder of Legnano.
Since the 1920s, however, management has been in the hands of Emilio Bozzi, who already owned the Frejus brand. It is in this period that Legnano became known: the great successes in the races began with the arrival of Alfredo Binda in 1924; the racing sector is headed by Eberardo Pavesi.
The symbol of the Legnano reproduced in the emblem of the head tube is the leader Alberto da Giussano, hero of the battle of Legnano in 1176.
Then, the name Legnano will remain tied to the iron man: Gino Bartali. Bartali, who had been hired by Frejus, joined Legnano - who at the time had Learco Guerra as captain - in 1936. Fausto Coppi also began his professional career in Legnano, as a wingman of Bartali, in 1940. Perhaps Legnano is the brand with the most success in cycling races: among these, seven world titles, two Tour de France, fifteen Giri d'Italia.
Legnano, which in the 1940s and 1950s had been Bianchi's fiercest competitor. Bartali is the best known bishop of the Legnano, but later Ercole Baldini won the Olympic gold in Melbourne with the colors of the Legnano and conquered the record of the hour in 1956. Baldini was also awarded the Giro d’Italia during the militancy in the Legnano in 1958 and the 1958 world road championship for professionals and numerous other races until 1965..
In the seventies it was partially acquired by Bianchi, after Emilio Bozzi was killed by terrorists from the Red Brigades. In 1987 the company was completely sold to Bianchi. Legnano's last great success was with Maurizio Fondriest when he became World champion in 1988 in Belgium.
However, the Bozzi family recently bought back the brand from Bianchi.
A characteristic of the historic Legnano (since 1926, with the 54 model) is the position of the seat tube clamp bolt: located in front of the seat post and under the horizontal tube of the frame (in the corner formed by the horizontal tube and the seat tube).
The first color is Legnano bleu, used until 1936. Then the classic Legnano color became olive green, which characterizes each Legnano as intense and beautiful, as difficult to replicate in the correct shade. Legnano bicycles are highly sought, throughout the history that the great champions have written with this brand